P.A.C.E POLISPORTIVA –L’idea come è nata

Quest’associazione è nata grazie al lavoro svolto in campo sportivo e il contributo di alcuni ragazzi ribelli, conosciuti casualmente. Ho iniziato a interagire con loro utilizzando il loro stesso linguaggio comune di strada, lo stesso che avevo già vissuto sulla mia pelle. In modo del tutto naturale e spontaneo, ho iniziato a fare ciò che la vita mi aveva insegnato “per poterci riuscire”: fare sport, farlo bene, con regole e regolamenti che riguardano qualsiasi disciplina e farle accettare ai ragazzi anche nella loro vita.

Con il tempo, sono diventata per loro un punto di riferimento fondamentale. Hanno, così, iniziato un percorso di maturazione interiore nel corso degli anni, abbandonando lentamente la loro ribellione verso l’adulto, verso la società critica e cinica che tende a ferire il più debole. Ho imparato ad amarli per quello che sono e con i loro limiti, ho iniziato a vivere e credere nei valori, nella vita, nel bene e nel riconoscimento della loro dignità, usando un mezzo educativo-formativo che conoscevo bene. Ecco perché ho deciso di concretizzare questo particolare percorso fondando l’associazione P.A.C.E (Polisportiva Associazione Cuore Educativa).

Il credo di questa associazione ed il concetto fondamentale di essa è questo: tutti noi nasciamo con un cuore, con un’anima, con l’amore e con tutto ciò che è amore per la vita. Sono i nostri vissuti, le situazioni capitate, le persone incontrate e le scelte di vita che ci condizionano e spesso ci fanno diventare ciò che non siamo. Tutti noi abbiamo anche molte ferite, ma non tutti le affrontiamo nello stesso modo e, il modo di affrontarle, è fondamentale per la nostra vita. Ecco lo scopo dell’associazione: rispondere alle criticità dei ragazzi con l’amore, con il cuore e con un esserci fraterno  come una famiglia allargata.

Il desiderio è dimostrare con i fatti che la vita di un ragazzo può cambiare.  La polisportiva si presenta accompagnando il minore fino alla maggiore età, lavorando intorno a lui a 360 gradi, con una metodologia sportiva che presenta in sé un percorso sportivo e sociale,  con la finalità di un cambiamento psico-spirituale e di conseguenza  alla prevenzione della devianza giovanile. Nasce così, l’intuizione, nonché l’obiettivo comune ad ogni singolo settore dell’associazione: spostare il baricentro della vita dei ragazzi dalla strada del male alla strada del bene, della fratellanza, dell’amore per il prossimo (come faccio ad amare il prossimo se io per prima non mi amo?). Ecco la nostra grande famiglia, ed ecco la scelta della fondatrice di dedicare la sua vita al prossimo.

P.A.C.E. Polisportiva …IERI…

L’associazione inizia sul territorio di Regina Pacis nel 2010 collaborando con l’oratorio parrocchiale con Don Riccardo Camellini e con un gruppo di ragazzi ribelli, oggi dignitosamente presenti nella società con valori e rispetto e sostengono il nostro lavorato sul territorio.

Nel 2013, con l’arrivo in parrocchia di don Paolo Cugini, missionario 15 anni in Brasile, abbiamo fatto un salto di qualità. Don Paolo, infatti, sin da subito ha creduto fortemente nell’associazione e nel progetto Vita & Sport. Ci siamo conosciuti nel parco del Gelso.

Da alcuni anni frequentavo i ragazzi conosciuti nel parco e don Paolo, nel primo anno di esperienza a Regina Pacis, frequentava spesso lo stesso parco per conoscere i ragazzi del territorio. Per questo motivo, all’apertura del nuovo oratorio avvenuta nel settembre del 2014, è stato naturale che i ragazzi incontrati nel parco del Gelso cominciassero a frequentare l’oratorio che, negli anni, è divenuto punto di riferimento dei bambini e degli adolescenti del territorio. È stato lo stesso don Paolo a cercarmi per aiutarlo con i ragazzi del parco del Gelso e altri che spesso divenivano ingestibili per le dinamiche a volte aggressive che ponevano in atto. È stato a questo punto del percorso che ho coinvolto alcuni ragazzi conosciuti al Gelso negli anni anteriori e che avevano seguito la mia proposta educativa e sportiva, a collaborare in questo nuovo passo del percorso. Un contributo significativo sul piano educativo è venuto anche dall’educatore professionale Francesco Santarello, meglio conosciuto come Ciri, per aiutare nel progetto di oratorio aperto sul territorio che si stava sviluppando a Regina Pacis.

 Dalle situazioni incontrate nell’esperienza quotidiana sono sorte risposte nuove che ci hanno condotti a porci in sinergia con altre agenzie educative incontrate nel territorio. L’idea della polisportiva P.A.C.E. sorge esattamente in questo periodo, nell’esigenza di dare forma ad una struttura che potesse, da una parte offrire strumenti pedagogici e organizzativi al progetto educativo che si andava formando e, dall’altra, avere tra le mani un progetto che ci permettesse di identificarci sul territorio. Se infatti, è vero che con i primi educatori collaboravamo con l’oratorio di Regina Pacis, è anche vero che eravamo attivi su altre zone del territorio, accompagnando ragazzi conosciuti negli anni anteriori. Abbiamo, così, iniziato una collaborazione con i servizi sociali del polo ovest con la responsabile del territorio Pane Dorella, la quale ha creduto nel progetto Vita & Sport e in quello di rete di don Cugini. Altra collaborazione che ha segnato positivamente il nostro cammino è stata con l’associazione Icaro, che abbiamo coinvolto nel percorso formativo degli educatori che si stavano avvicinando alla Polisportiva P.A.C.E. Successivamente, abbiamo iniziato a collaborare con la scuola media Lepido grazie alla preside Fraracci e alla dirigente Bertani, che hanno creduto intensamente anche loro al nostro progetto in rete.

Momento di svolta del nostro percorso associativo è stata la formazione di una équipe di professionisti che hanno supportato il progetto. L’idea di fondo che ha accompagnato la ricerca di nuove figure professionali è stata l’intuizione che, l’attività sportiva che proponevamo ai ragazzi, andava accompagnata in modo tale da supportare un’educazione il più possibile integrale. Questa esigenza si faceva urgente soprattutto dovuto al fatto di aver a che fare con adolescenti a rischio, spesso e volentieri spaesati, giunti da pochi anni in Italia. E così, oltre alla collaborazione con il doposcuola dell’oratorio Regina Pacis, nel quale erano presenti i ragazzi che seguivamo sia in oratorio che nei parchi, lentamente si è formata un’equipe formativa costituita da un’atelierista, una psicologa, una sessuologa e pediatra, una guida spirituale. Con questa équipe c’è stato un costante lavoro di progettazione e verifica, con l’unico obiettivo si aiutare ogni singolo ragazzo nel suo percorso di crescita. Parallelamente al lavoro con i ragazzi, abbiamo portato avanti un percorso con i loro genitori, per verificare con loro la ricaduto del nostro progetto educativo non solo sul rendimento scolastico, ma anche nella vita in famiglia.

La bontà del progetto messa in atto l’abbiamo potuta toccare con mano a partire dal 2018 quando, alcuni dei ragazzini incontrati all’inizio del percorso collaborativo con l’oratorio di Regina Pacis, su nostra specifica sollecitazione, hanno iniziato a collaborare nel servizio del doposcuola. Ricordo lo stupore e la gioia dell’educatore professionale dell’oratorio, Ciri, nel constatare i frutti di un lavoro spesso e volentieri arduo e difficile. Con gli occhi di poi si può tranquillamente dire che dal 2014 al 2018 sul territorio di Regina Pacis ha regnato il progetto e la rete: eravamo presenti nei parchi, nella strada e in oratorio che, in quel periodo, seguiva la tipologia alla Don Bosco nel suo essere aperto a tutti i ragazzi del quartiere senza distinzioni di colore, popolo.

 Nel 2015 abbiamo pensato di essere presenti sul territorio anche in un modo più visibile organizzando eventi che ci facessero conoscere. È nella primavera del 2015 che risale l’organizzazione del primo torneo sportivo aperto a tutti, realizzato nel difficile spazio del parco del Gelso. L’adesione numerosa ai tornei organizzati, hanno manifestato quanto era significativa la nostra presenza in mezzo ai ragazzi. In questi eventi, che ancora oggi sono organizzati, colpisce la comunione d’intenti tra le varie entità coinvolte nel progetto coordinate da P.A.C.E. Il nostro obiettivo comune di rete in queste manifestazioni, più che il risultato sportivo, consisteva da una parte, nel recupero umano di bambini e ragazzi che spesso provengono da situazioni di isolamento e abbandono e disagio, dall’altra far conoscere al maggior numero di ragazzi la nostra presenza e, soprattutto il nostro stile.

Sin dal primo anno che ci ha visti coinvolti nell’organizzazione di questi eventi, ci siamo accorti come la facilità che avevamo di realizzarli, dipendeva anche dal fatto che un tipo di proposta simile, rivolta in modo particolare a ragazzi stranieri e in situazione di disagio sociale, era praticamente unica.  Abbiamo ottenuti dei risultati straordinari attraverso una gestione all’educazione civica comunitaria e all’educazione alla legalità. Questi sono i motivi che spingono l’associazione ancora oggi ad organizzare delle manifestazioni sportive o ricreative di solidarietà educativa. aperte ai ragazzi del territorio.

P.A.C.E. Polisportiva … OGGI…

Dopo un lungo cammino dal 2010 a oggi, abbiamo ottenuto molto progressi. Oggi l’associazione cammina con le proprie gambe, il progetto Vita & Sport si identifica molto nella vita del ragazzo grazie alla metodologia: Cuore Formazione. La città ci riconosce come agenzia sportiva educativa. Infatti, non a caso siamo presenti nelle scuole, sui territori della città che, oltre a regina Pacis, ci ha visti presenti anche a Roncocesi, in modo specifico nel suo Centro Sociale. Oggi l’associazione sta dando molta importanza ai percorsi formativi rivolti agli educatori affinché apprendano le finalità del progetto e, soprattutto, a lavorare insieme.

P.A.C.E. Polisportiva …DOMANI…

Un nostro importante obiettivo consiste nel fare in modo che, le autorità in campo sociale, sportiva, educativa, sanitaria, regionale e nazionale giungano ad esaminare i feedback di questo progetto e del sistema educativo Cuore Formazione. Solo in questo modo potranno rendersi paladini del progetto e divulgarlo, in modo tale che molti ragazzi possano avere questa possibilità e non solo chi ha avuto l’opportunità d’incontrarmi. Uno dei nostri sogni è vedere il nostro sistema educativo e il nostro progetto, far parte di un protocollo educativo e sportivo per la crescita del ragazzo. L’associazione intende, infatti, diffondere e far conoscere anche il cammino del bene, per offrire l’opportunità di scegliere per migliorare in ogni aspetto della vita. I giovani sono il futuro della comunità.

Lo sport, il gioco, il feedback nella mia vita adolescente….

Ho fondato questa associazione applicando i valori dello sport come mezzo educativo alla  gestione delle emozioni in quanto tutto questo per me è diventato un feedback, da come lo sport è stato fondamentale nella mia vita di adolescenziale : Ricordo che l’amore per il calcio è iniziato fin da piccola, credo fosse innata. Rinchiusa nel mio guscio dal disagio famigliare e sociale lo sport per me è stato salutare ed è stato la mia salvezza. Con tutti i disagi psicologici che vivevo, ricordo che si andava in cortile sotto casa a giocare – i così detti giochi di cortile – e poi mi aggregavo con i ragazzi maschi a giocare a pallone. I momenti di divertimento per me erano i momenti in cui riuscivo ad esprimere in libertà tutta me stessa e, in questo modo, riuscivo a dimenticare quelle paure e angosce che avevo dentro di me. Questo mi ha permesso nel tempo di formarmi un carattere tenace, a lottare sempre, riconoscere l’importanza delle mie emozioni e, soprattutto, essere un soggetto resiliente: tutte caratteristiche che ho portato durante il percorso della vita. Con questi strumenti esistenziali ho imparato a superare ogni ostacolo che ho affrontato e  mi sono serviti per arrivare a raggiungere obiettivi irraggiungibili come, ad esempio, la convocazione nella Nazionale Italiana.